Le migliori tecniche del Krav Maga per la tua difesa personale

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Quali sono le migliori tecniche di krav maga per la tua difesa personale, come fare per proteggersi da un’aggressione improvvisa e come respirare quando siamo spaventati. Ecco tutto ciò che devi sapere per una difesa personale veramente efficace.

I Consigli di Manuel Spadaccini sulle tecniche migliori di Krav Maga per la tua difesa

Devi sapere che in Italia per molto tempo sono state insegnate tecniche fantasiose spacciandole per Krav Maga. Diversi istruttori improvvisati, infatti, hanno per anni insegnato tecniche assurde, disarmi impossibili o combattimenti acrobatici definendoli “Krav Maga”.

Il Krav Maga non è questo. 

Il Krav Maga è un sistema di combattimento nato negli anni ’40 in Israele e utilizzato per la formazione del personale militare. Proprio perché la sua funzione principale è quella di essere utilizzato in contesti di reali interventi di professionisti capirai bene che deve essere semplice, efficace e realistico.

La Krav Maga Academy, fondata nel 2009 da Manuel Spadaccini ha riportato il Krav Maga alla sua funzione principale.

KMA da oltre 13 anni insegna tecniche di Difesa Personale Professionale: la Società si occupa, infatti, della formazione di operatori appartenenti alle Forze dell’Ordine italiane, e a professionisti privati in Italia e all’estero.

Nei corsi serali viene proposto lo stesso tipo di formazione anche ai civili che vogliono imparare a difendersi come i professionisti, nonché agli stessi operatori delle Forze dell’ordine che si iscrivono in maniera autonoma per implementare ulteriormente il proprio bagaglio tecnico.

Manuel Spadaccini insegna la guardia a terra Krav Maga ai corsi di difesa personale KMA
Manuel Spadaccini insegna Krav Maga nei corsi kma di difesa personale

L’esperienza di Manuel Spadaccini nel Krav Maga lo ha portato ad individuare alcune caratteristiche fondamentali che le tecniche Krav Maga devono possedere per essere veramente efficaci in uno scontro in strada.

SEMPLICITÀ

La prima caratteristica necessaria deve essere la semplicità.

Solo in questo modo avremo la possibilità di ricordarci la tecnica nel momento dell’aggressione, quando probabilmente saremo molto spaventati.

L’adrenalina che entrerà in circolo ci impedirà, infatti, di ragionare lucidamente: più semplice sarà la tecnica più probabilità avremo di riuscire ad applicarla. 

Quando vedi una tecnica piuttosto che pensare a quanto è spettacolare chiediti sempre: “Io riuscirei a fare quella stessa cosa? Magari mentre sono stanco dopo una giornata di lavoro? O mentre sono al bar con i miei amici dopo qualche birra?”

Semplicità ed efficacia sono la chiave per una tecnica krav maga realmente valida.

ADATTABILITÀ

La seconda caratteristica che una buona tecnica di Krav Maga deve possedere è la sua adattabilità.

Dobbiamo poter decidere “quanto” e “come” esercitare la nostra reazione. Secondo la legge italiana, infatti, la nostra difesa dovrà essere proporzionata all’offesa ricevuta, in caso contrario andremo incontro al reato di “eccesso colposo” (ex. art. 55 del Codice penale). 

Per questo motivo è necessario che la tecnica possa adattarsi all’aggressione ricevuta. In questo modo la vittima di aggressione potrà dosare la sua risposta in base alla situazione. Rompere il naso o i denti per una spinta è sicuramente un eccesso che ci porterà dritti in tribunale, viceversa se dovessimo subire un tentativo di strangolamento saremo giustificati a reagire molto più incisivamente, causando anche pesanti lesioni al nostro aggressione.

A tal proposito fiore all’occhiello di KMA sono le tecniche “Police”, ossia proprio quelle tecniche che vengono insegnate agli operatori professionisti per immobilizzare l’aggressore.

Manuel ritiene fondamentale insegnare queste tecniche anche ai civili in quanto non sempre (purtroppo) è possibile fuggire.

Pensa ad esempio il caso in cui tu ti dovessi trovare in compagnia dei tuoi figli, della tua ragazza (o ragazzo) o del tuo fratellino. Scappare in questi casi potrebbe mettere nei guai persone a te care. Ecco allora che è necessario avere nel proprio bagaglio anche tecniche che consentano di adattarsi alla situazione e quindi immobilizzare l’aggressore a terra, per poi chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine e far mettere in sicurezza i nostri cari.

REALISMO

Non c’è niente di peggio di allenarsi per anni per poi scoprire, nel momento del bisogno, che ciò che si è imparato funziona solo in palestra.

Si vedono molti corsi di difesa personale dove il Maestro (o chi per lui) colpisce ripetutamente il soggetto, che rimane fermo, come se fosse immobilizzato a subire decine di colpi senza reagire.

Questo non è realistico! 

Anche solo per il fatto di essere colpito il nostro aggressore si muoverà, e in palestra è necessario abituarci a questo movimento.

In KMA gli allenamenti sono realistici ma effettuati in sicurezza. 

Grazie alla nuova metodologia didattica l’allievo viene, infatti, coinvolto in delle simulazioni realistiche, e viene spinto al ragionamento e all’adattamento alla situazione che -esattamente come nella realtà- può mutare durante l’evolversi dello scontro.

KMA, poi, riceve ogni giorno feedback da centinaia di operatori suoi allievi che utilizzano le tecniche krav maga in migliaia di interventi reali. Questo significa avere un banco di prova reale per le tecniche insegnate. Tutto ciò che si è dimostrato poco valido è stato scartato mentre tutto ciò che funziona viene mantenuto e migliorato. 

Proprio per questa ragione in KMA troverai sempre le tecniche krav maga più moderne ed efficaci.

Ora che hai capito quali sono le caratteristiche fondamentali di una buona tecnica posso descrivertene una che, per esempio, le racchiude tutte.

Sto parlando della “Cover”. 

Una tecnica molto utile in strada che ti consente di proteggerti dalla maggior parte degli attacchi diretti al volto che puoi subire.

In strada non avrai tempo per capire se chi ti aggredirà partirà con un gancio destro, un sinistro oppure con un diretto. Per questo Manuel ha pensato alla cover, una tecnica che ti permette di proteggerti indistintamente da tutti questi attacchi con un semplice movimento.
Qualsiasi movimento farà il nostro aggressore noi sapremo che dobbiamo rispondere con una sola tecnica. Semplice, no?

Si effettua chiudendo le nostre braccia attorno alla testa, proteggendo sia il lato destro che il lato sinistro.

In particolare la mano sinistra andrà ad afferrare la testa dietro la nuca mentre l’avambraccio destro si chiuderà a contatto con il gomito sinistro, andando a creare una scatola che, appunto, impedirà al nostro aggressore di raggiungerci al volto.

cover tecnica di krav maga per evitare colpi

La cover va fatta in avanzamento, andando a puntare il nostro gomito sopra la spalla del nostro aggressore. La faccia dovrà essere rivolta verso il terreno, per non esporre parte vulnerabile della nostra testa. Da qui, se l’aggressore ci avrà portato un colpo con il braccio destro, potremo afferrare il braccio del nostro aggressore e trattenerlo e cominciare la nostra difesa andando a colpire, per esempio, con una ginocchiata nei genitali.

Manuel ha spiegato questa tecnica nel dettaglio in questo video, di cui ti consiglio vivamente la visione!

Ora avrai certamente le idee più chiare su quali sono le caratteristiche fondamentali che le migliori tecniche di krav maga devono avere per essere realmente efficaci per la tua difesa.

Altri consigli utili su tecniche da utilizzare in caso di aggressione

Ovviamente c’è da capire che in questo articolo posso darti solo alcuni spunti di riflessione, l’unico modo veramente efficace per imparare a difendersi rimane quello di andare in palestra e allearti con un istruttore valido. 

Ci sono però alcuni consigli utili su tecniche da utilizzare in caso di aggressione che sicuramente potranno tornarti utili. Eccotene alcuni:

LA DIFESA ATTIVA

Che è, ovviamente, il contrario di una difesa “passiva”. 

Quando siamo aggrediti abbiamo due scelte: la prima è “stare sulla difensiva”, la seconda è “difenderci”. Sono scelte psicologiche prima ancora che tecniche.

Stare sulla difensiva” significa cercare di incassare i colpi (o cercare di evitarli) sperando che prima o poi finiscano. Questo atteggiamento non fa altro che aumentare e potenziare la fiducia del nostro aggressore, che avrà la conferma che l’aggressione sta avendo l’effetto sperato.

Difendersi” (o attuare una “difesa attiva”) significa, al contrario, dare al nostro aggressore un motivo per fermarsi, cambiare la sua priorità. Significa reagire con lucidità e aggressività, sorprendendo l’aggressore ed obbligandolo a dover gestire un problema che fino ad un attimo prima non aveva.

Ti faccio un esempio che subito ti farà capire che cosa intendo, quello del cane e del gatto.

Il gatto finché può cercherà di scappare dal cane che lo insegue. Nel momento in cui si troverà in un angolo, però, sa che se rimarrà fermo verrà sbranato, allora cosa fa? Gonfia il pelo e si lancia addosso al cane puntando a graffiargli il muso o cavargli gli occhi con tutta l’aggressività che ha. Il risultato? Spesso riesce a mettere in fuga il cane.

Questo è esattamente il concetto di difesa attiva: cambiare la priorità del nostro aggressore da “attaccare” a “difendersi”, coglierlo di sorpresa, costringerlo a proteggersi.

In questo caso la nostra tecnica è quindi psicologica più che pratica: è un atteggiamento mentale. Non importa tanto “come” reagiremo, l’importante è dare un motivo al nostro aggressore di terminare la sua aggressione.

Ci sono video di vecchiette che con una borsetta riesce a mettere in fuga diversi rapinatori, semplicemente perché li coglie di sorpresa, gli da un problema che non avevano previsto e che in quel momento non sono in grado di gestire psicologicamente.

Se poi la vittima, oltre a reagire psicologicamente, è in grado di adottare tecniche di combattimento specifiche allora l’aggressore potrà essere messo in seria difficoltà.

LA RESPIRAZIONE TATTICA

Uno dei problemi principali da gestire in strada durante un’aggressione è sicuramente lo stress. 

Per questo motivo un’altra tecnica molto importante che voglio insegnarti è la “Respirazione Tattica”, che ti consentirà di abbassare il livello di stress nel momento del bisogno.

Senza scendere troppo nel dettaglio: quando subiamo una aggressione il nostro corpo sarà sottoposto a un forte stress improvviso e questo causerà un aumento del battito cardiaco. Il nostro corpo si prepara a combattere e inizia a produrre adrenalina: saremo quindi più forti, più veloci e prestanti nel combattimento, a discapito, però, di altre funzioni.

Perderemo quella che viene chiamata “motricità fine”, non saremo in grado di compiere movimenti precisi; ci riuscirà molto difficile, per esempio regolare un orologio o comporre un numero telefonico.

Allo stesso modo saremo concentrati solo sul nostro aggressore, entreremo nella c.d. “visione a tunnel” che non ci consentirà di vedere niente altro che il nostro aggressore, facendoci perdere di vista eventuali altri pericoli (altri possibili aggressori, macchine in arrivo per strada…).

Fin qui la situazione rimane tutto sommato gestibile. Quando però lo stress diventa troppo il nostro cervello reagisce drasticamente staccando completamente la spina. Ci ritroveremo così incapaci di muoverci: è il panico. 

Diverse vittime di aggressioni molto violente hanno dichiarato che durante l’aggressione si sono ritrovate come paralizzate, incapaci di una qualsiasi reazione, compresa la fuga.

Questa situazione è certamente da evitare, e uno dei modi per evitare di andare nel panico è proprio la tecnica della respirazione tattica.

Devi sapere, infatti, che il battito cardiaco è un indicatore del nostro livello di stress. Senza dilungarci troppo possiamo dire che quando arriviamo sopra i 180 battiti al minuto circa entriamo in una zona che in termini militari viene chiamata “zona nera” dove non saremo più in grado di ragionare lucidamente: il panico appunto.

Per evitare questo possiamo usare la respirazione.

Infatti respirazione e battito cardiaco sono collegati fra di loro, lavorando sul nostro respiro potremo quindi abbassare anche il numero dei battiti.

Come? Molto semplice, seguendo questo ciclo composto da 4 fasi:

  • Inspira per 3 secondi
  • Trattieni il fiato per 3 secondi
  • Espira per 3 secondi
  • Resta in apnea per 3 secondi


Ripeti questo ciclo per 4 volte e avrai abbassato il tuo battito cardiaco. 

(Per alcuni soggetti può risultare più utile un intervallo di 4s, n.d.r.)

Questa particolare tecnica di derivazione militare può essere utilizzata in ogni situazione in cui abbiamo un battito cardiaco aumentato a causa dello stress o dell’ansia: prima di un esame universitario, di un colloquio lavoro, prima di un importante intervento davanti a un grande pubblico o di un evento importante.

Ovviamente non funzionerà se dobbiamo abbassare il nostro battito cardiaco dopo uno sforzo fisico! 

Conoscere e applicare questa respirazione ti consentirà di rimanere lucido in situazioni di forte stress, dandoti così la possibilità di usare la testa ancora prima dei muscoli per tirarti fuori dai guai.

LA DIFESA DA BASTONATA

Ovviamente nel Krav Maga vengono affrontate anche le situazioni più estreme, ad esempio su come difendersi nel caso il nostro aggressore abbia un oggetto contundente come può essere un bastone o una mazza da baseball.

Ci tengo a ripetere che l’unico modo per imparare davvero questo tipo di tecniche è recarsi in una palestra KMA sotto la supervisione di un istruttore, che saprà correggere i tuoi errori ma soprattutto saprà farti allenare in sicurezza.

Il problema principale del bastone, che lo rende molto pericoloso, è il fatto che crea un allungo al nostro aggressore. Significa che potrà colpirci stando a una distanza maggiore. 

C’è da capire che in strada evitare uno scontro è ovviamente la prima scelta, e dovrà essere perseguita fin quando è possibile. Purtroppo però non si può pensare di poter sempre scappare. Ci sono infatti delle situazioni in cui la fuga non è una soluzione attuabile: per esempio quando siamo in compagnia di nostro fratellino, della nostra ragazza oppure siamo in un luogo chiuso, o ancora siamo degli operatori delle forze dell’ordine e siamo chiamati ad intervenire. 

In tutte queste situazioni, anche se il nostro aggressore sarà armato di bastone, dovremo fare qualcosa per cercare di fermarlo. Piuttosto che improvvisare al momento, avere nel proprio arsenale una tecnica, una risposta pronta, può fare una enorme differenza. 

La tecnica che ti sto per spiegare è, come ormai sai, una tecnica krav maga semplice, adattabile e realistica. Per questo motivo ci proteggerà da un attacco portato a una mano con il bastone, sia che esso sia indirizzato verso la nostra testa, sia che sia indirizzato sul nostro busto, sia che sia indirizzato verso le nostre gambe.

Questo è fondamentale perché, come nel caso della cover sarebbe impossibile pretendere di applicare tecniche diverse a seconda del tipo di colpo che ci viene portato.

In strada avrai una frazione di secondo per pensare e reagire, avere una sola tecnica che ti protegge in diverse situazioni è quindi fondamentale per essere sufficientemente rapido nella risposta.

Ma passiamo ora quindi alla tecnica krav maga che può essere usata per difendersi da una bastonata.

La zona più vulnerabile che dovremo proteggere sarà il nostro volto. Andremo allora a creare una sorta di tetto sopra la nostra testa.

Uniamo le mani palmo contro palmo e stendiamo completamente le braccia sopra la nostra testa. A questo punto chiniamo la testa verso il basso, di modo da guardare verso il terreno. In questo modo andremo a creare un corridoio su cui il braccio armato del nostro aggressore potrà scaricare l’energia del colpo.

Questa è la posizione base. Come nel caso della cover anche questa tecnica è fondamentale farla in avanzamento. In particolare dovremo letteralmente tuffarci verso la spalla del braccio che sta portando il colpo con il bastone. La difficoltà maggiore di questa tecnica è proprio trovare il tempo giusto per effettuare questo “tuffo”. Se, infatti, saremo in ritardo, il bastone arriverà a colpirci sulle braccia, creandoci danni importanti.

Il nostro obiettivo non è quello di far impattare il bastone sulle nostre braccia che sono in protezione della testa, l’impatto dovrà essere fra le nostre braccia e il braccio che tiene l’arma. Per questa ragione è importantissimo agire per tempo e tuffarci rapidamente non appena vedremo il nostro aggressore caricare il colpo.

Una volta tuffati contro il nostro aggressore, dovremo bloccare il braccio armato e da qui potremo continuare la nostra difesa andando a colpire ancora una volta nei genitali con una tipica ginocchiata krav maga. 

Anche la tecnica di difesa da bastonata ha un suo video dedicato sul canale YouTube di Manuel, di cui ti consiglio vivamente la visione.

Tantissimi altri consigli su come evitare uno scontro fisico o come risolverlo utilizzando delle semplici tecniche krav maga li trovi sul canale YouTube di Manuel a cui ti consiglio vivamente di iscriverti per non perderti nessuno dei suoi futuri video

Ora che sai quali sono le caratteristiche che deve avere una tecnica per essere efficace e hai avuto un assaggio di quelle che sono le reali tecniche di Krav Maga consigliate da Manuel Spadaccini non ti resta che andare a provare di persona in uno dei centri ufficiali KMA troverai un istruttore preparato direttamente da Manuel Spadaccini pronto ad accoglierti e a rispondere ad ogni tua richiesta, ma soprattutto a insegnarti come difenderti con tecniche semplici, efficaci e realmente utili in strada.

A presto!

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