LE QUATTRO PRIORITÀ DELLA DIFESA PERSONALE
Se rispettate, possono aumentare le chance di sopravvivenza in strada.
di Manuel Spadaccini, Carabiniere in congedo ed Istruttore professionista nel settore del Krav Maga, fondatore e Direttore Tecnico della KMA – Krav Maga Academy.
“Il mio ring è la strada” diceva Sylvester Stallone in Rocky V. Ciò è molto più pericoloso, si potrebbe aggiungere. Vi sono, infatti, differenze cruciali tra un contesto sportivo e uno scontro in strada. Quest’ultima, a differenza di un tatami in un dojo, di un ring o di una gabbia da MMA, non prevede né regole, né arbitro. Ciò significa che tutto è possibile: differenze di peso o di sesso tra aggressore e vittima, nessun è colpo vietato, possono esserci più avversari contro uno, armi contro mani nude, ecc…
Inoltre, in strada nessun giudice di gara interviene a fermare lo scontro quando uno dei combattenti non è più in grado di combattere e proteggersi. Anzi, è proprio quando un malcapitato finisce a terra, magari privo di sensi, che in molti trovano il coraggio per scagliarsi su di lui senza freni con calci e pugni facendo degenerare la situazione in un omicidio. Sono innumerevoli gli episodi di cronaca nera di questo tipo, nei quali più persone si sono accanite su una povera vittima priva di sensi.
Assodato che uno scontro da strada può pertanto essere estremamente pericoloso e di difficile gestione, sulla base della mia esperienza maturata nel settore sicurezza e protezione ho individuato quattro priorità fondamentali che, se rispettate, possono incrementare le chance di successo di una difesa e quindi maggiori probabilità di tornare a casa dai propri cari. Osservare e condividere queste priorità affinché siano colte da chiunque desideri imparare o insegnare la difesa personale, potrebbe dimostrarsi molto utile. Operatori delle Forze dell’Ordine, Militari o comuni cittadini, possono così incrementare le proprie chance di sopravvivenza a un’aggressione in strada. E’ utile osservarle ed applicarle in questa sequenza:
Priorità 1
PROTEGGERSI
La priorità deve essere la propria sopravvivenza (o quella di chi si desidera proteggere). Parare gli attacchi, proteggersi dai colpi, è imperativo. Si possono avere molte tecniche offensive nel proprio arsenale, ma se non si possiedono istinto e capacità di protezione, non si sopravvivrà per molto. Nessuno è Superman; peccando di superbia in uno scontro credendosi invulnerabili e concentrandosi solamente su tecniche di attacco, si avrà vita breve.
Priorità 2
RESPIRARE
Nel caso di un’ aggressione che blocchi la respirazione, occorre reagire in fretta poiché lo stress dettato dall’adrenalina porta il corpo umano a un maggiore fabbisogno di ossigeno rispetto alle normali condizioni. Pertanto, subire uno strangolamento perpetrato a mani nude o addirittura con un bastone che comprime la gola, può far perdere lucidità in pochi secondi e mettere fine alla propria difesa -e magari alla propria vita- rapidamente. Quando si hanno le vie aeree bloccate, occorre dare priorità immediata nel liberarle, tutto il resto viene in secondo piano.
Priorità 3
GESTIRE L’ARMA
Un avversario che impugna un’arma è potenzialmente letale. L’arma conferisce in lui potere e vantaggio nello scontro e la possibilità di recare pesanti danni rendendolo estremamente pericoloso. Occorre dare priorità nel gestire, immobilizzare, rendere inefficace il braccio armato o l’arma stessa, secondo i casi. Portare pugni al viso nel tentativo di mettere ko l’avversario non è una scelta saggia nel caso in cui questi brandisca un coltello. Nell’esempio specifico, se si desidera reagire o si è costretti a farlo, prima di portare qualsiasi colpo occorrerà bloccare il braccio armato evitando che il coltello, volontariamente o no, ferisca e/o uccida. Nel caso invece di un aggressore armato di pistola, se la distanza lo consente, occorrerà prima afferrare l’arma stessa gestendone direzione del vivo di volata e solo in seguito sferrare colpi e tentare il disarmo.
Priorità 4
RIALZARSI PRIMA POSSIBILE
E’ probabile che durante uno scontro fisico si cada a terra. Ciò è estremamente pericoloso perché limita nei movimenti, si perde la capacità di allontanarsi dal problema e si è esposti agli attacchi di più avversari contemporaneamente (dei quali magari non ci si è inizialmente nemmeno accorti). Pertanto occorre evitare di portare volontariamente lo scontro a terra e, nel caso si cada, riportarsi ad ogni costo e prima possibile in posizione eretta.
Lo scontro da strada è veramente molto impegnativo. E’ pericoloso, privo di regole e spesso anche di logica. Per applicare la giusta sequenza difensiva e rispettare queste priorità straordinariamente utili alla propria sopravvivenza, occorre utilizzare il ragionamento ed essere dei pensanti, non delle macchine. Per incrementare le capacità di ragionamento sotto pressione è ovviamente necessario un idoneo e specifico training.
Per approfondire questo interessante aspetto della difesa personale si consiglia di leggere l’articolo “La testa prima dei muscoli” pubblicato in questa rubrica nel numero di Aprile 2017 di Combat Arms Magazine.
Manuel Spadaccini è disponibile per qualsiasi domanda o confronto. Contatti sul sito manuelspadaccini.it.