GLI SPETSNAZ VOGLIONO L’ADDESTRAMENTO DELLA KMA
La Krav Maga Academy richiesta dalle Forze Speciali russe per la formazione al tiro operativo israeliano
di Manuel Spadaccini, Carabiniere in congedo ed Istruttore professionista nel settore del Krav Maga, fondatore e Direttore Tecnico della KMA – Krav Maga Academy.
La Russia si sa, ha sempre fatto della ricerca e sviluppo un caposaldo del proprio sistema militare e law enforcement. Ciò che la contraddistingue però non è solamente la ricerca interna, il governo russo è infatti costantemente attento anche alle innovazioni impiegate in altri Paesi, tutto ciò allo scopo della continua corsa alla leadership mondiale.
Probabilmente non è un caso che le attenzioni degli esperti russi si siano focalizzate sulla KMA – Krav Maga Academy®, ad oggi eccellente e rinomato leader italiano nel settore del tiro operativo israeliano (conosciuto anche col nome di “Tactical Combat Shooting®”). In seguito ad un periodo di osservazione infatti, e dopo aver effettuato, con massimo riserbo, precisi controlli ed attente valutazioni, i russi sono usciti a carte scoperte ed hanno contattato la KMA, inizialmente con lo scopo di invitare per un incontro il fondatore dell’Accademia -Manuel Spadaccini- e discutere circa una possibile collaborazione in materia di consulenza nel settore addestrativo. L’incontro è stato fissato nella fredda e vastissima Siberia, più precisamente ad Omsk, città che conta oltre 1.200.000 abitanti ma che -soprattutto- ospita numerose Scuole militari e che dispone di numerosi comandi di reparti d’elite. Fissato l’incontro, i referenti russi hanno divulgato all’interno di vari Comandi la notizia della possibile collaborazione e, forse inaspettatamente persino per gli stessi organizzatori, si sono subito presentate delle improvvise “pressioni” dall’alto che “chiedevano” (per utilizzare un eufemismo) di organizzare immediatamente alcune giornate di addestramento per operatori esperti e d’elite, per carpire sin da subito i principi israeliani e testare in prima persona il lavoro proposto da KMA.
SPETSNAZ, FRA RUSSIA E U.S.A.
Manuel Spadaccini è stato chiamato quindi non più solo per un incontro formale ad un tavolo, bensì anche per vere e proprie giornate di training intensivo da 10 ore ciascuna, alle quali hanno partecipato 28 professionisti appartenenti a diversi reparti “Spetsnaz” (con questo termine vengono indicati in Russia i membri di una qualsiasi Forza Speciale), operativi nell’ Esercito, nell’OMON, nell’Antidroga, nella Polizia Penitenziaria, nel FSB (ex KGB), ecc… Le giornate di training proposte da KMA, costantemente sotto attenta osservazione dei Comandanti russi, iniziavano con lezioni introduttive teoriche (supportate da una traduttrice in quanto i russi difficilmente parlano inglese), che vertevano su interessanti argomenti quali ad esempio, lo stress da evento critico, i codici colore di attivazione di un operatore, la respirazione tattica, l’ addestramento secondo il principio di inoculazione di stress, il pilota automatico di un operatore posto sotto pressione, ecc. Fedeli al proprio passato, i russi si sono dimostrati particolarmente curiosi quando l’Istruttore KMA ha illustrato gli errori emersi dai vecchi addestramenti americani anni ‘80-‘90 della CIA e dell’ FBI che hanno potato le due organizzazioni a rivedere negli anni l’addestramento dei loro uomini.
PAROLA D’ORDINE: COMUNICAZIONE
Dopo la teoria, la pratica al poligono. Un programma impegnativo anche per i collaudati professionisti russi, i quali sono rimasti sin da subito coinvolti in un training aggressivo e molto dinamico, caratteristica peculiare del “Tactical Combat Shooting” israeliano. Appresi rapidamente i concetti ed i movimenti di base, il training si è improntato subito sull’importanza della comunicazione tra gli operatori in team, portandoli in breve tempo ad esercitazioni impegnative come le simulazioni (tenute sempre a fuoco reale) di irruzioni in ambienti chiusi, che vedevano ricreate per l’occasione stanze di hotel, corridoi od interi appartamenti, per la cattura di ostili e/o la liberazione di ostaggi.
PENSANTI, NON MACCHINE DA GUERRA
Notando il particolare inquadramento mentale che contraddistingue gli Spetsnaz al lavoro, l’ aspetto principale sul quale il fondatore della KMA ha voluto improntare il training, è stato sull’importanza dell’adattamento alla situazione. Secondo Manuel Spadaccini infatti, un buon operatore professionista non deve essere una “macchina da guerra”, lavorando troppo schematicamente, con il risultato di non saper reagire agli imprevisti che sicuramente si presentano in una qualsiasi operazione, anche se è stata puntualmente pianificata. Ciò che Spadaccini ha voluto trasmettere è la necessità di essere degli operatori “pensanti”, in grado anche di improvvisare al momento, trovando una soluzione ad un problema imprevisto. Per questo l’Istruttore ha creato ad hoc esercizi nei quali la situazione cambiava improvvisamente a sorpresa, come ad esempio simulando lo svenimento di un ostaggio dalla corporatura molto pesante, oppure inserendo appositamente un diverso numero degli ostili rispetto ai prestabiliti, o nascondendo un’arma di backup nello stivale di un ostile catturato, od ancora la perdita di alcuni uomini data da un’esplosione durante l’intervento. Osservando le reazioni dei team sotto pressione, stimolando gli Spetsnaz al ragionamento ed al rapido adattamento all’ imprevisto, il fondatore della KMA ha fissato importantissimi principi come mantenere l’ordine delle priorità dell’intervento, contenere gli imprevisti senza farsi sfuggire la situazione di mano, imparare ad adattarsi alle mutevoli situazioni del momento. Questa è stata probabilmente la parte più difficile del training.
Il risultato è stato un successo. Gli Spetsnaz, stanchi ma mai esausti, avrebbero desiderato continuare per altre giornate ed hanno subito richiesto ai propri Comandanti di proseguire questo tipo di formazione con KMA. I Comandanti e gli osservatori, rimasti -in pieno stile russo- glaciali ed inespressivi nelle loro divise per le intere giornate, al termine del training si sono improvvisamente aperti con infinite strette di mano accompagnate da enormi sorrisi e calorosi complimenti verso l’Istruttore KMA. Sono così immediatamente iniziate le procedure per organizzare una nuova sessione di training, che si terrà in una città russa ancora più grande.
SICUREZZA PRIVATA
Le voci entusiaste di quanto visto e proposto da KMA, amplificate anche dall’interessamento di programmi televisivi e telegiornali, sono arrivate anche ad agenzie di sicurezza private, le quali si sono dimostrate subito interessate a questa particolare novità. E’ stata richiesta così a KMA anche la disponibilità di predisporre un breve training introduttivo di una giornata, per operatori della sicurezza privata, come ad esempio guardie giurate incaricate di trasporto valori. Un training per ovvie ragioni non paragonabile al precedente, ma che è bastato per lasciare allibiti ed entusiasti non solo gli operatori privati, ma anche gli stessi proprietari delle Società di sicurezza presenti all’evento. Anche nel settore privato KMA ha saputo così colpire nel segno, grazie a particolari esercitazioni effettuate con i veicoli portavalori ed un coordinato lavoro in team. Un risultato che ha aperto così numerose collaborazioni anche nel settore privato.
ITALIA ANCORA AL TOP
Per concludere, viene spontanea una riflessione: è confortante sapere che, in un periodo in cui in Italia purtroppo è abitudine guardare verso altri Paesi con ammirazione ed invidia, ci sono invece realtà italiane che fanno veramente gola a blasonati Paesi esteri.
Manuel Spadaccini è disponibile per qualsiasi domanda o confronto. Contatti sul sito manuelspadaccini.it