For Men N. 175 – Novembre 2017

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TI AGGREDISCONO

Ecco le mosse giuste per salvarti la pelle

di Antonio Lopez, vice caposervizio Airone For Men Magazine
Corso Magenta 55, 20123 Milano – Italia
tel. +39 02 43313437 mobil +39 347 3041429
antoniolopez@cairoeditore.it

Non ci sono solo i fanatici dell’Isis a non farci dormire sogni tranquilli. Basta un disperato qualsiasi, il balordo di turno un po’ alticcio per trasformare una serata di svago in una tragedia. Un pugno ben assestato o una bastonata sul capo possono lasciare brutti ricordi… se li lasciano. Cosa puoi fare? “Chi picchia per primo, picchia due volte. Se ti prendono alla sprovvista, non c’è difesa che tenga. Sul ring si pratica lo sparring condizionato. Simuliamo l’aggressione e il colpo che può arrivarti e ti insegniamo come pararlo. Come difenderti e reagire. Siamo pugili, non pratichiamo la rissa da strada. Però in caso di colluttazione, la boxe come arte di difesa e attacco non ha eguali”, spiega Vincenzo Ciotoli, ex campione e maestro di pugilato, che oltre a preparare i tecnici della Federazione pugilistica italiana, è l’anima di Forza e coraggio boxe di Milano 1870, gloriosa palestra che ha sfornato in tre anni due campioni italiani dei pesi welter professionisti: Antonio Moscatiello nel 2014 e Michele Esposito nel 2016. “È sempre meglio evitare lo scontro: anche perché ti puoi far male o ferire anche solo colpendo l’avversario. Non avvicinarti troppo e mantieni sempre una distanza di sicurezza, anche per capire le intenzioni dell’aggressore. E in condizioni di necessità saprai come difenderti”.

“Sì, è proprio così, la testa prima dei muscoli. Occorre saper ragionare prima di affrontare un aggressore. Mai sottovalutarlo, perché anche se è piccolo potrebbe essere armato, non essere solo… Usando il cervello potrai scegliere se batterti o se andartene perché non ne vale la pena”. A parlare è un super professionista della difesa personale e della sicurezza Manuel Spadaccini, 39 anni, carabiniere in congedo, maestro di krav maga e direttore tecnico e fondatore della Krav Maga Academy, che opera tra Italia e Israele e tiene corsi di formazione anche a poliziotti e militari. Se la fuga non è possibile? “Mai reazioni impulsive. Quando capisci che stai per essere aggredito ti arriva un’ondata di adrenalina tale che devi saper gestire. Hai paura, è normale, ma devi agire per vincerla e non subire danni. Se decidi di reagire devi sapere quando e come farlo. Krav maga, in ebraico moderno, significa proprio ‘combattimento a contatto’ e le sue tecniche di difesa attiva ti insegnano a gestire le emozioni, a individuare le priorità da rispettare per una reazione efficace. Azioni lampo che possono trasformarti da aggredito in aggressore”. E soprattutto salvarti la vita.

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1.STRANGOLAMENTO DA DIETRO

Ti arriva alle spalle e ti afferra con una morsa stretta alla gola. Hai poco tempo per reagire e il krav maga ti da la dritta giusta. Devi prima di tutto liberare le tue vie respiratorie e toglierti da quella situazione. Afferra con le due mani il braccio dell’aggressore e con uno strappo allontanalo dal tuo collo. Fai una rotazione rapida, punta sulla gamba destra e allontana in dietro quella sinistra, sganciati liberando la testa dalla presa e ti allontani. Ora decidi se atterrarlo, rimanendo su di lui, dargli un calcio ai genitali e indurlo a terra immobilizzandogli il braccio, come farebbe un poliziotto, o scappar via.

2. PUGNO DIRETTO AL VISO

Il cazzotto in faccia è un atto impulsivo e micidiale. Come insegnano nel pugilato prima non prenderle, perciò valuta la distanza e metti in atto le tue difese. Freddamente e velocemente valutando la più opportuna. Se sei molto vicino puoi scostarti col corpo o abbassarti di colpo per mandare a vuoto l’avversario, per poi entrare nella sua guardia e reagire attaccando tu. O scegliere di aiutarti con mani e braccia per spostare la direzione del colpo o dei colpi successivi dell’aggressore per non farti colpire in faccia. Un’altra possibilità è quella di chiudere gli avambracci paralleli a saracinesca davanti al tuo viso per intercettare il pugno. Ogni parata che fai può innescare da parte tua un attacco immediato.

3. TESTATA IMPROVVISA

Il colpo dato con la testa è rapido e si da a corta distanza. Se ti è addosso e pensi che sia quella la sua intenzione, non hai alternative. Usa un’efficacissima mossa di krav maga. Prima che ti colpisca, incrocia rapidamente le tue mani aperte con il palmo rivolto verso l’aggressore, a protezione della tua faccia. Dai un colpo secco verso la sua fronte allungando le tue braccia e per spingere la sua testa all’indietro, in modo da comprimergli la cervicale. La tua reazione repentina lo bloccherà, creandogli dolore e confusione: ciò che basta per poter reagire. A questo punto puoi colpire con una ginocchiata ai genitali o un colpo alla gola e, come un poliziotto, agganciargli il braccio e portarlo a terra.

4. AGGRESSIONE COL COLTELLO

Coltello alla gola e la frase: “Dammi il portafogli se no i ammazzo!”. Non hai scampo la situazione è disperata e non è detto che se gli sganci il grano tu non finisca comunque all’altro mondo. E non sei nemmeno 007, l’agente segreto di sua Maestà Britannica in missione speciale, perché lui recita. Tu no! Puoi reagire o collaborare. La tua reazione deve essere ragionata per essere efficace. Una tecnica di krav maga può esserti utile per tirarti fuori dai guai. La priorità è che devi gestire la parte più pericolosa dell’aggressore, il braccio armato con un gesto simultaneo e rapidissimo. Con una mano blocca il braccio col coltello e allontanalo dalla tua gola, mentre con l’altra fai leva sul gomito. Vai al contrattacco con una ginocchiata nelle parti basse. Mentre lui subisce il colpo, con la presa delle due mani fai leva sul braccio armato per condurre a terra il balordo e, contemporaneamente, con un colpo secco con le tue mani gli pieghi il polso verso l’interno per disarmarlo.

5. BASTONATA

Diciamo bastone, ma l’aggressione può essere portata con una spranga, un legno, una mazza da baseball o da una semplice leva di un crick. Oltre all’arma impropria, chi ha deciso di suonartele e brandeggia il “corpo contundente” ha un altro vantaggio, perché non sai se la bastonata ti verrà indirizzata alle gambe, al torace o in testa. E per decidere non hai tempo. Se lo spazio dove ti attacca te lo consente, puoi scappare perché è sempre meglio evitare lo scontro. Ma non sempre puoi farlo. In questo caso il krav maga prevede una tecnica difensiva universale, che vale in qualsiasi situazione. Considera il raggio d’azione del bastone e valuta se allontanarti o attaccarti all’aggressore. Se attacchi, unisci le mani come fossero in preghiera, distendi le braccia per proteggere la tua testa, che raccoglierai tra spalle e braccia. L’entrata verso l’avversario dovrà essere decisa e fulminea, puntando tra la testa e la mano armata del criminale, fino a toccare con il capo la sua clavicola. Le braccia in posizione a “spiovente” non troveranno ostacolo e scivoleranno in avanti. Giunto a contatto con l’aggressore imprigiona il suo braccio armato al tuo corpo e attacca con una ginocchiata ai genitali o con pugni a martello sul suo collo. Disarmarlo e decidi se scappare col bastone o se sei in grado di immobilizzarlo al suolo.

6. PRESA AL COLLO

Ti afferra con le mani il collo e te lo stringe per soffocarti. Vedilo dal punto di vista anche legale perché il balordo che ti sta aggredendo, sta cercando di ucciderti a mani nude. Si tratta di un tentato omicidio. La tua difesa dovrà essere proporzionata ed efficace. E soprattutto rapida. Per liberarti il collo e la tua respirazione alza il braccio destro più alto che puoi e slanciati per allontanarti dall’aggressore con una torsione del corpo verso l’esterno. Abbatti con tutta la forza che hai il braccio alzato sulla presa al collo, vedrai che mollerà la presa. Così potrai allontanarti e scappare via.

DIFENDI LA TESTA COME UNA TARTARUGA

Si chiama “cover” ed è la più straordinaria parata da incontro a mani nude del krav maga. È una tecnica militare che usano i poliziotti israeliani per parare aggressioni al volto, in particolare pugni a corta distanza. Il cover oltre che offrire una migliore protezione, perché con le braccia si crea una sorta di corazza (come il carapace di una tartaruga) che ti protegge la testa da attacchi provenienti da ogni direzione, ti consente di proseguire l’azione controllando, bloccando e conducendo a terra l’aggressore per immobilizzarlo. La mano destra copre la nuca, il gomito si unisce all’avambraccio dell’altro arto (che colpisce il collo del criminale) per chiudere la zona frontale. Con il volto protetto guardi verso il basso per individuare il bersaglio da colpire (genitali). Protetto a 360 gradi assorbirai i colpi da ogni direzione e passare istantaneamente all’attacco. Basta un deciso movimento in avanti per avere il gomito sulla spalla dell’avversario. Il tuo braccio scende e blocca quello del nemico e potrai colpirlo con ripetute ginocchiate ai genitali. E così potrai allontanarti dall’aggressore.

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