Difesa personale la guida definitiva su come difenderti al meglio
Ogni volta che accendiamo la TV, che sfogliamo articoli di giornale o che semplicemente scrolliamo l’homepage di qualche social network ci imbattiamo sistematicamente in articoli allarmanti: persone coinvolte in risse, vittime di aggressioni, donne che hanno subito violenza, episodi di furti, rapine a mano armata. Un incessante bombardamento di notizie angoscianti, che ci portano ad avere sempre più il timore di ritrovarci ad essere noi, prima o poi, i protagonisti di quelle raccapriccianti vicende.
Mentre si scorrono i titoli degli articoli, ci si ritrova a pensare cose come
“E se fosse successo a me, cosa avrei fatto?
“Sarei stato in grado di reagire? Cosa sarebbe stato meglio fare?”
“Se mi capitasse, potrei colpirlo o finirei nei guai?”
“Se mi succedesse la stessa cosa mentre sono con la mia famiglia, non sarei in grado di proteggerli…”
È proprio per rispondere a questi dubbi che oggi approfondiremo insieme il tema, ancora molto confuso, della difesa personale.
Attenzione, con il termine “difesa personale” non sto parlando di un insieme di tecniche per mandare KO un aggressore (cosa che vedremo, tra l’altro, essere l’opposto di quello che ci serve davvero). Mi riferisco ad una sfera molto più ampia, composta da aspetti legali, psicologici e, solo dopo, fisici che insieme contribuiscono alla nostra sicurezza, e che possono aiutarci ad affrontare i pericoli quotidiani.
In questo articolo affronteremo ciascuno di questi aspetti e, al termine della tua lettura, quello che avrai tra le mani sarà una vera propria guida completa alla difesa personale.
Ti darò gli strumenti per capire se, come e quando è possibile applicare la difesa personale, ti aiuterò ad individuare le più efficaci tecniche di autodifesa e ti parlerò di quella che è, a mio avviso, la disciplina migliore che può davvero esserci d’aiuto quando siamo chiamati a doverci difendere in strada.
Pronto? Iniziamo!
La difesa personale è un diritto
Partiamo dalle basi, e rispondiamo ad una delle domande più frequenti: ma io posso difendermi?
Innanzitutto è giusto ricordare che, in caso di necessità, la prima cosa da fare se ci troviamo in una situazione di pericolo è cercare aiuto rivolgendoci alle Forze dell’Ordine, messe a disposizione dei cittadini apposta per tutelarne l’incolumità.
Guardando la realtà dei fatti però, bisogna ammettere che è molto difficile che ci sia sempre una pattuglia della Polizia o dei Carabinieri nelle vicinanze, pronti (meglio pronta?) ad intervenire in caso di necessità. Proprio per questo motivo lo Stato Italiano ci consente di difenderci in autonomia, regolando i comportamenti che possiamo -o non possiamo- adottare tramite una serie di norme giuridiche contenute nel Codice Penale (CP).
Gli articoli che regolano la sfera della difesa personale sono chiamati “scriminanti” o “cause di giustificazione del reato” e stabiliscono quali sono i comportamenti che, nonostante normalmente vengano considerati reati, in situazioni particolari possono definirsi leciti e per cui non è prevista una pena.
Tra questi articoli è incluso anche il più conosciuto, quello della “Difesa legittima” (art. 52 c.p.), che recita:
“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa. …”
Vediamo ora più nel dettaglio cosa significa questa definizione, cercando di fare chiarezza sui casi in cui ci è permesso agire e sui criteri che dobbiamo rispettare affinché le nostre azioni possano essere catalogate come “legittima difesa”.
Quando puoi ricorrere alla difesa personale
Come abbiamo letto nell’art.52 “Difesa Legittima”, la legge ci permette di difenderci, ma a delle condizioni. Per capire quali siano queste condizioni, analizziamo nel dettaglio alcuni termini specifici che troviamo proprio nel testo stesso dell’articolo.
“Costretto dalla necessità”
La legge ci consente di difenderci, ma solo se non possiamo fare altrimenti. Significa che, se scegliamo di difenderci, dobbiamo poi essere in grado dimostrare al giudice in un eventuale processo che lo scontro era inevitabile. Non potevamo quindi, ad esempio, allontanarci o fuggire, non potevamo evitare l’aggressore, il dialogo non è servito, eccetera.
“Pericolo attuale”
L’aggressione si deve svolgere proprio in quel momento, in quell’istante, e noi non possiamo fare niente per sottrarci alla situazione di pericolo ed evitare quindi lo scontro.
Non possiamo, ad esempio, appellarci alla legittima difesa se torniamo a dare un pugno al ragazzo che la sera prima ce ne aveva dato una sua volta. In questo caso si tratterebbe di vendetta, e non di autodifesa. Sarebbe stata considerata legittima difesa invece se avessimo risposto al pugno di quel ragazzo nel momento stesso dell’azione.
“Offesa ingiusta”
Con questo termine si intende che la nostra reazione ad un’aggressione è considerata legittima solo se l’aggressione in atto sta violando le norme giuridiche o comunque non è da queste espressamente autorizzata, creando così una situazione di pericolo.
“Difesa proporzionata”
Questo è l’aspetto più importante dell’intero articolo: ci deve essere necessariamente una proporzione tra l’aggressione ricevuta e la nostra risposta. Questo vuol dire che se qualcuno inizia a spintonarci, non potremo certo reagire dandogli un pugno in faccia, ma dovremo trovare un modo alternativo per sottrarci all’aggressione.
Allo stesso modo la proporzionalità deve essere rispettata anche tra i mezzi a disposizione. Significa, per esempio, che se veniamo aggrediti a mani nude non potremo difenderci utilizzando un coltello, risulterebbe eccessivo.
Il nostro scopo non è infatti quello di fare del male al nostro aggressore o di mandarlo KO, ma semplicemente quello di applicare una reazione minima indispensabile affinché l’aggressione cessi.
Ti interessa questo discorso sulla legittimità difesa e ti piacerebbe approfondirlo? Leggi il nostro articolo dedicato: “Legittima Difesa – Meglio un brutto processo o un bel funerale?”
Qui di seguito ti lascio anche il video di Manuel Spadaccini che trovi sul suo canale YouTube : “LEGITTIMA DIFESA: ecco come funziona”.
Quali sono le migliori tecniche di difesa personale
Adesso che abbiamo capito quando possiamo difenderci, dobbiamo capire come farlo.
Le arti marziali e gli sport da combattimento che possono essere utili da imparare per difenderci sono tante. Sicuramente leggendo il titolo del paragrafo avrai pensato magari a tecniche di pugilato, MMA, Jiu-Jitsu o Brasilian Jiu-Jitsu (BJJ), Muay-Thai, Karate, Judo, Aikido, eccetera. Ho indovinato?
La risposta, però, non è così scontata.
Prima di capire quale siano le tecniche più efficaci per difenderci in strada, dobbiamo fare un ragionamento molto importante.
La tendenza comune, quando si parla di difesa personale, è quella di andare a ricercare la migliore difesa possibile per mandare al tappeto l’aggressore. Come avrai sicuramente capito però leggendo i paragrafi precedenti, l’associazione difesa = annientamento dell’avversario è l’ultima delle cose da ricercare.
Immagina di subire un’aggressione e di utilizzare per difenderti una tecnica che manda KO l’aggressore. Sul momento ti sembra di aver fatto un’ottimo lavoro, ma poi come spieghi al giudice che quella era realmente la minima azione necessaria affinché l’aggressione cessasse? Come dimostri che era fondamentale provocare tutti quei danni all’aggressore per fermarlo? Senza contare poi che, utilizzando una difesa così estrema, correresti il serio rischio di far perdere la vita all’aggressore stesso, passando tu dalla parte del torto.
Ti dico questo per farti capire che non esiste uno sport migliore per difesa personale, né un’arte marziale più efficace di un’altra per difendersi. Esistono però discipline che possono insegnarti tecniche migliori per tutelarti in caso di reali aggressioni, quelle in cui non esistono arbitri a regolare lo scontro o medici pronti ad intervenire in caso di necessità.
Sto parlando delle tecniche insegnate nei corsi di difesa personale.
Attenzione però, anche in questo caso ci sono scuole che propongono tecniche diverse tra loro, più o meno efficaci. Le migliori tecniche di difesa personale che mi sento di consigliarti sono quelle che ci riescono a tutelare non solo per strada, ma anche poi di fronte alla Legge: sono le tecniche didifesa personale professionale, come quelle che vengono insegnate in KMA – Krav Maga Academy.
Le tecniche professionali insegnate in KMA derivano da reali esperienze in campo delle Forze dell’Ordine, partendo dal suo fondatore Manuel Spadaccini (Carabiniere in congedo con oltre vent’anni di esperienza nel settore Difesa, Protezione e Sicurezza) e da una costante raccolta di interventi effettuati da parte di migliaia di operatori della sicurezza, che permette di riadattare le tecniche di autodifesa alle esigenze italiane e di mantenerle soprattutto in costante aggiornamento ed evoluzione.
Non solo: un valore aggiunto della difesa personale professionale riguarda l’aspetto legale. Le tecniche stesse infatti, essendo frutto di esperienza di operatori di polizia, rispettano anche le normative sulla legittima difesa italiana, tutelando così nel migliore dei modi sia l’incolumità fisica che quella legale di chiunque le utilizzi come strumento di autodifesa.
Per approfondire questo discorso, sono sicuro che può interessarti l’articolo: “Difesa personale professionale – come scegliere un valido corso di autodifesa”
Perchè scegliere il Krav Maga
La base su cui si fonda la difesa personale professionale di KMA – Krav Maga Academy è proprio il Krav Maga, motivo per cui ti consiglio di scegliere questa disciplina se vuoi veramente imparare a difenderti.
Il Krav Maga è un sistema di combattimento di origine israeliana nato verso la fine degli anni ’40 dal militare Imi Lichtenfeld. Lo scopo era quello di creare uno strumento pratico e realmente efficace che potesse essere utile ai militari israeliani per la propria autodifesa, dovendo affrontare scontri corpo a corpo quasi quotidianamente.
È importante sottolineare che nel Krav Maga non è stato inventato niente. Sono stata prese le tecniche, i movimenti e le chiavi articolari più efficaci da diverse arti marziali e sono state elaborate e sviluppate in modo che trovassero reale applicazione in strada. Non sorprenderti quindi se ritroverai movimenti simili al Jiu-Jitsu, all’Aikido, al Judo o ad altre discipline.
Il motivo però per cui è nato questo sistema di combattimento, ovvero fornire una risposta immediata a reali aggressioni, rende il Krav Maga completamente diverso da qualsiasi altra disciplina esistente: non esistono regole, gare, match. Non esistono nemmeno colpi proibiti, anzi, il fatto di dover porre fine all’aggressione nel minor tempo possibile rende i bersagli sensibili quelli più ricercati (genitali, gola, occhi, ecc).
Un grande vantaggio del Krav Maga è inoltre la sua continua e costante applicazione in campo. Questo ha permesso nel tempo di eliminare o modificare quello che si è rivelato poco efficace o pericoloso in campo e di mantenere e perfezionare ciò che si è dimostrato essere realmente efficace ed utile per difendersi.
Chiaramente il Krav Maga che viene insegnato oggi nelle varie scuole non è più il Krav Maga originario israeliano. Essendo nato per scopi militari infatti, il Krav Maga inizialmente mirava alla neutralizzazione dell’avversario andando a ledere zone sensibili, per mandare KO l’aggressore nel minor tempo possibile. Oggi, come puoi ben immaginare, questo non sarebbe assolutamente legale! Proprio per questo il Krav Maga proposto in KMA – Krav Maga Academy è la miglior evoluzione ad oggi esistente: sono state unite le più efficaci tecniche di difesa personale con le esigenze legali italiane, evitando così che chiunque utilizzi questa disciplina per autodifesa si ritrovi poi nei guai davanti di fronte alla legge.
Se vuoi approfondire, ti consiglio questo articolo: “Cos’è il Krav Maga – Reale utilità o pericoloso inganno?”
È indicato per tutti?
Quello che rende unico il Krav Maga è quello di essere veramente per tutti. La sua estrema semplicità rende questa disciplina di autodifesa adatta a chiunque, uomini e donne, ragazzi ed adulti, senza distinzioni. Le tecniche sono studiate in modo da essere istintive ed immediatamente applicabili, non richiedono anni di studio come potrebbe essere invece per altre arti marziali (vedi, ad esempio, il Karate).
Un’altra caratteristica che rende il Krav Maga accessibile a tutti è che non si basa esclusivamente sulla forza fisica. Non è infatti necessario essere muscolosi o molto atletici per riuscire a difendersi, le tecniche sono studiate in modo da andare a ricercare come bersagli zone sensibili del corpo, come ad esempio i genitali, permettendo di diminuire il gap di forza fisica tra la vittima e l’aggressore e rendendo così la difesa ugualmente efficace.
Un aspetto molto importante per cui consiglio sempre a tutti di seguire un corso di difesa personale in Krav Maga Academy riguarda il discorso psicologico: ai corsi di autodifesa KMA si impara infatti a gestire le emozioni, a non cadere nelle provocazioni e ad usare la testa prima dei muscoli. Sono tutti aspetti che vengono sottovalutati, ma che fanno realmente la differenza durante un’aggressione: puoi anche allenarti in palestra per anni, ma se poi non sai gestire lo stress in caso di reale attacco e al momento del bisogno ti blocchi, sono stati tutti anni sprecati.
Come si svolgono i nostri corsi
Dopo averti parlato a lungo dei corsi di difesa personale, vediamo ora più nel dettaglio come si svolgono i corsi in KMA – Krav Maga Academy.
I corsi di autodifesa KMA hanno una durata stagionale, iniziano ogni anno intorno alla metà di Settembre e terminano a metà Giugno. Essendo presenti oltre cinquanta centri attivi in tutta Italia, il giorno e l’ora delle lezioni varia a seconda del centro KMA a cui ti rivolgi. Li puoi trovare tutti alla pagina “I centri” sul sito KMA (https://kma.it/mappa-centri/)
I corsi sono aperti a tutti ed è possibile iniziare in qualsiasi momento dell’anno, anche se la stagione è già iniziata. La prima lezione è sempre considerata di prova ed è gratuita e senza impegno, in questo modo puoi confrontarla con altre scuole di autodifesa e capire se il nostro corso di Krav Maga è quello che fa al caso tuo.
Anche se decidi di iscriverti quando i corsi sono già iniziati non preoccuparti: le lezioni in KMA sono strutturate in modo che tu possa inserirti comunque senza problemi. Verrai inizialmente affiancato dall’Istruttore per poterti mettere al pari dei tuoi compagni, dopodiché andrai avanti insieme a loro senza alcuna difficoltà.
Passata la parte organizzativa, andiamo a vedere ora cosa si fa in un corso di difesa personale. Ovviamente non posso parlare per qualsiasi corso di difesa personale esistente, però posso spiegarti come si svolge praticamente una tipica lezione di Krav Maga in KMA.
Innanzitutto devi sapere che ogni lezione si suddivide in tre parti:
- Riscaldamento
- Studio delle tecniche di difesa personale
- Lavoro sotto stress
Nei primi 10/15 minuti di lezione ci si inizia a sciogliere con esercizi di riscaldamento, in modo da ed evitare possibili infortuni durante la lezione. Si ripassano pugni e calci, si pratica attività aerobica leggera, ecc.
Passato il riscaldamento, per un’ora intera ci si concentra solo ed esclusivamente sullo studio di nuove tecniche di autodifesa e sul ripasso di quelle viste nelle elezioni precedenti. I partecipanti hanno così modo di ripetere i movimenti in continuazione e farli diventare sempre più degli automatismi.
Le prime tecniche che si imparano sono quelle di difesa contro aggressioni a mani nude (pugni, ganci, spinte, strangolamenti, …). Si passa poi alle aggressioni con oggetti contundenti (bastoni, bottiglie, …) e si arriva poi a quelle con armi da taglio e da fuoco.
Riguardo a queste ultime tecniche, ci tengo a specificare che vengono insegnate solamente come “completamento” del bagaglio tecnico di un corsista: in KMA – Krav Maga Academy sottolineiamo sempre che devono essere usate solo in casi estremi, quelle situazioni cioè in cui c’è in gioco qualcosa di veramente importante (la nostra vita, quella di qualcuno a noi caro, ecc). Per nessun altro motivo altrimenti bisogna reagire contro un coltello o una pistola.
Gli ultimi 15 minuti circa di lezione sono invece dedicati al lavoro sotto stress. Gli allievi vengono fatti lavorare sotto grande sforzo fisico, in modo che arrivino ad avere un battito cardiaco accelerato e si riesca a simulare la condizione fisica di adrenalina che ci invade quando siamo vittime di un’aggressione. Questa metodo di allenamento viene chiamato “inoculazione di stress” ed è usato anche per l’addestramento dei militari.
Per approfondire ti consiglio di guardare il video sul canale YouTube di Manuel Spadaccini “STRESS E TABELLA CODICI COLORE: perché andiamo nel panico e ci blocchiamo”, in cui ti spiega come cambia il nostro corpo all’aumentare del battito cardiaco e come evitare di andare nel panico e rimanere bloccati.
I cinque consigli da seguire
Non esiste ancora un centro KMA – Krav Maga Academy vicino a te in cui puoi iscriverti? Nessun problema, ti lascio qui cinque consigli da seguire per poter valutare altre scuole di difesa personale nella tua città e trovare quella che ha tutte le caratteristiche necessarie per un corso di autodifesa.
Consiglio numero uno – Le tecniche non devono essere statiche.
Un corso di difesa personale, per essere davvero valido, non deve proporre delle tecniche che funzionano unicamente quando siamo fermi o quasi fermi. Sappiamo bene che in strada ci sarà molto movimento, caos e cadute, ed è fondamentale che le tecniche possano funzionare anche in questi casi.
Consiglio numero due – Deve esserci realismo da parte del partner aggressore.
Se vedi che durante gli allenamenti chi è nei panni dell’aggressore è troppo collaborativo e si arrende subito, senza che l’istruttore intervenga a ricreare maggiore realismo, non fidarti. Finiresti col convincerti di essere in grado di difenderti, quando in realtà non è affatto così. In strada l’aggressore non sarà certo collaborativo, anzi, farà di tutto per ostacolarti!
Consiglio numero tre – Stai alla larga dalle tecniche con sequenze prestabilite.
Evita i corsi dove vengono insegnate delle tecniche che presuppongono sempre un inizio e una fine identici. In strada saremo costantemente chiamati ad adattare le nostre tecniche ai movimenti del nostro aggressore e alle sue reazioni, per cui dobbiamo essere in grado di imparare dei movimenti di base che però dovremo essere in grado di adattare sempre alla situazione.
Se impariamo invece una sequenza prestabilita di movimenti come degli automi, la volta in cui non saremo in grado di applicarlo sempre identico ci bloccheremo e non sapremo più cosa fare, rendendo inutile la nostra reazione.
Consiglio numero quattro – Presenza di tecniche professionali di controllo.
Per essere davvero completo, un corso di difesa personale deve comprendere necessariamente anche delle tecniche di controllo di un soggetto ostile. Conduzione a terra, bloccaggi e difesa di terza persona sono fondamentali in quanto ci consentiranno sia di proteggere i nostri cari, sia di controllare l’aggressore nel caso in cui una fuga non ci è al momento possibile.
Consiglio numero cinque – Allenamenti sotto stress.
Allenare solo i muscoli e le tecniche senza imparare a gestire le emozioni è pericoloso. In strada saper mantenere la calma è fondamentale, se non sai gestire l’adrenalina non sarai in grado di mantenere la lucidità necessaria per osservare la situazione, prendere le giuste decisioni ed applicare la difesa migliore in quel momento. Proprio per questo i migliori corsi di difesa personale prevedono sempre una parte di allenamento incentrata sul lavoro sotto stress.
Per altri consigli utili sulla difesa personale leggi anche: “6 Consigli di difesa personale – L’esperienza dei professionisti”
Con questi cinque consigli si conclude la nostra guida per poterti difendere al meglio. Spero tanto che il mio articolo ti sia piaciuto, ma soprattutto che ti sia stato utile. Se sei curioso di scoprire meglio la Difesa Personale Professionale, segui KMA – Krav Maga Academy sui canali social, dove troverai molti altri spunti su cui riflettere.
Alla prossima e… Stay Safe!